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Protagonisti

Il 2022 di Giulio Graziotti: “Mi sarei aspettato tutto ma non di difendere i colori della nostra nazione”

La convocazione in azzurro per i Mondiali, il rapporto di gioco e amicizia con Simone Iacovino ed Emanuele Fanti

Nel 2021, Giulio Graziotti si era presentato al grande padel giocando una partita di serie A contro Fernando Belasteguin (leggi lui l’articolo). Il 2022 sarà, invece, per sempre, l’anno magico del giocatore romano che, giovanissimo, si è affacciato al padel internazionale e ha conquistato la convocazione in nazionale per i Mondiali i Dubai. “Eccoci qui é terminato un lungo anno che non dimenticherò mai – dice il giocatore romano -. Vorrei condividere con quello che provo e provato in ogni singola esperienza”.

Graziotti e Iacovino

La maggior parte della stagione di Graziotti è legata a Simone Iacovino: “Che dire amico mio… abbiamo iniziato questo percorso insieme, siamo riusciti a creare un rapporto vero sia dentro sia fuori dal campo, ci sono stati alti e bassi ma solamente io e te sappiamo quello che abbiamo passato per ottenere questi risultati, non smetterò mai di ringraziarti”. Graziotti sta crescendo molto sotto la guida tecnica di Emanuele Fanti: “Prima di dire allenatore vorrei utilizzare la vera parola che gli si addice: amico – sottolinea Graziotti -. Perché creare un rapporto in campo é ben diverso che crearne uno fuori: Lele è sempre stato pronto ad ascoltarmi in qualsiasi momento ed aiutarmi sempre in ogni contesto”.

Il pensiero è anche per Corrado Graziotti, suo zio (anch’egli giocatore e recentemente campione italiano Over 50 con il Dabliù Roma): “Questa malattia del padel me l’ha attaccata lui, spingendomi a portarmi in questa realtà dove ci siamo regalati grandi gioie. Quello che penso di lui già lo sa, ogni piccolo problema, saranno sempre le famosissime frasi che porterò dietro: “senti zie” “mi faresti un favore zie”, è un punto di riferimento molto importante per me”.

Graziotti e la maglia azzurra: “La mia prima esperienza nel mondiale non la dimenticherò mai. Mi sarei aspettato tutto ma non di difendere i colori della nostra nazione. Poi voglio ringraziare chi ha giocato con me durante la stagione come Federico Beltrami, Federico Galli, Riccardo Sinicropi, Filippo Scala: ho trovato degli amici in questo favoloso sport dove siamo riusciti a creare un rapporto umano e unico condividendo anche queste emozioni”.

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