Liviana Cassinelli, classe 1976, di Imperia, classificata 2.3, gioca al circolo Don Quique Imperia.
Quante ore settimanali dedichi al padel? “Tante, forse troppe, ma questo sport mi piace talmente tanto che non basta mai! Attualmente mi sto allenando una volta alla settimana con Giovanni Fornaro, maestro nonché uno dei titolari del Don Quique, a cui devo buona parte della mia crescita come giocatrice. Per motivi di tempo cerco di affiancare le partite con gli amici agli allenamenti di tennis dei miei figli. Due volte settimanali sono dedicate alla preparazione atletica con la personal trainer Barbara Campanini. Il padel è infatti uno sport che sollecita molto le articolazioni e grazie a lei non solo non ho più i dolori che mi affliggevano dopo ogni singola partita ma la mia resa in campo è cambiata radicalmente: più andiamo avanti più le competizioni si fanno difficili, gli scambi diventano più intensi e senza una buona preparazione atletica non si può pensare di poter affrontare tornei di livello, come quello fatto a Sanremo e vinto insieme a Mirko Bertone, dopo 4 partite di due ore l’una in un solo giorno”.
Quest’anno la serie C che affronterai con il tuo circolo si preannuncia un campionato molto combattuto parlaci un po’ dei componenti del tuo team? Assolutamente: il livello cresce ogni anno come anche il numero dei circoli affiliati e questo è il risultato di uno sport in crescita sempre più apprezzato. Anche quest’anno rappresentero’ con i miei compagni il Don Quique, con cui abbiamo iniziato questa avventura circa tre anni fa e riuscendo, l’anno scorso, a salire in serie C grazie all’impegno e all’entusiasmo di tutti. Insieme ai veterani della squadra, Giovanni Fornaro, Mirko Bertone, Fabio Dizio, Gabriele Guarneri, Laura Alberti, Martina Grosso e la sottoscritta, ci saranno Daria Chieppa, Francesco Dente e Amerigo Novaro: gli ultimi due sono i più giovani della squadra su cui il Don Quique punta per il futuro: largo ai giovani!
Un tuo parere generale sul movimento femminile padelistico nella nostra regione? “A livello regionale siamo ancora indietro rispetto a Lombardia, Piemonte e Lazio: purtroppo fatichiamo nei tornei a raggiungere un numero di coppie adeguato. Per giocare con assiduità ci dobbiamo spostare tra i circoli, come ad Andora dove ho conosciuto Veronica Balbo, padellara pura ed entusiasta con cui ho avuto il piacere di condividere l’open di Sanremo, e in cui gioca il mio caro amico Giorgio Giovannini con cui, padellisticamente parlando, sono cresciuta. Grazie a lui sono spesso riuscita a vincere l’ostilità delle partite riservate ai “soli uomini”, che tanta fatica fanno ancora ad accettarci e ho potuto sperimentare la loro velocità di gioco e potenza di palla. Per il futuro mi auguro che sempre più tenniste si approccino a questo sport che ancora è visto con diffidenza”.
Quale pala hai scelto per questa stagione? “Per il momento continuo con la mia racchetta dell’anno scorso, la Bullpadel Vertex Control, una racchetta rotonda molto equilibrata di 365 grammi che non mi penalizza anche se non colpisco la palla perfettamente, ma sono alla ricerca di una più aggressiva con cui poter essere più incisiva poiché nell’ultimo anno mi sono trovata a giocare maggiormente a sinistra”.
Quale è il match che ricordi con più emozione? “Senza alcun dubbio il ricordo più bello è la finale che ci ha permesso di passare in serie C disputata a Roma due anni fa. Ero con la mia amica e compagna di tornei Martina Grosso, maestra di tennis e giocatrice di padel. I romani ci davano sulla carta come sfavorite contro due loro giovani e brave tenniste, invece dopo più di due ore di partita l’abbiamo spuntata noi al terzo set: mi sono goduta ogni singolo scambio, come se assistessi in terza persona al di fuori del campo. Io e Martina ci siamo sostenute e caricate a vicenda. All’ultimo punto ricordo che mi disse: ” Livi è fatta, abbiamo vinto” , a me non pareva vero… Bei momenti di condivisione che rendono questo sport meraviglioso!”.
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