Nicolò Cotto, è di nuovo campione d’Italia. Questa volta con un occhio solo
Nel 2019 titolo tricolore con Alessandro Tinti. Dopo il grave problema alla vista, oggi, a Perugia, ha vinto il campionato a squadre e a coppie Over: “Spesso ci sottovalutiamo, si possono fare cose incredibili”
E’ stato un tennista promettente, fra i primi 700 al Mondo. Faceva lo sparring partner di Flavia Pennetta. Poi, Nicolò Cotto ha iniziato a giocare a padel. Nel 2019 ha vinto il titolo italiano, in coppia con Alessandro Tinti. Nel 2021, è stato il primo italiano a battere un top 10 del Mondo, nientedimenoche Augustin Tapia (oggi numero 1 indiscusso), in una partita della serie A italiana fra la sua squadra GFG Sport-David Lloyd Malaspina di Milano e il Magic Padel Roma.
Cotto è subito diventato uno dei migliori giocatori d’Italia, arrivando fra i primi 130 del World Padel Tour. Ieri, a Perugia, ha vinto uno scudetto: quello del campionato a squadre Over 35/40/45 con il Monviso Padel Club. Un titolo, sicuramente, meno prestigioso di quello assoluto ma per Nick Cotto ha un significato molto, ma molto, diverso. E particolare. “Questo l’ho vinto con un occhio solo” dice il giocatore nativo di Biella, classe 1982, ormai milanese d’adozione. Proprio cosi: da tempo, Cotto vive con un serio problema ad un occhio e, col tempo, ha perso la vista dalla parte destra.
“Al di là del successo sportivo, la vera vittoria è essere ancora qui – sottolinea Cotto -. Essere ancora in campo, in competizioni importanti. L’anno scorso avevo giocato uno spareggio di serie A, in queste condizioni, ed era tutto difficile. Ora, ho vinto questo scudetto over 35/40/45, grandissima gioia: è il mio primo successo importanto con… un occhio solo”. Si, proprio cosi. Ora Cotto lo dice chiaramente: “Per mesi, quando mi veniva chiesto come stavo, rispondevo positivamente, dicendo che stavo migliorando”. Invece, no. Purtroppo, no. Il problema è peggiorato, arrivando fino a non vedere più dall’occhio destro. Provate voi, a giocare tappandovi un occhio. “Capire la profondità non è facile – ammette Cotto -. Quando arrivo in un circolo nuovo, ci metto più tempo per adattarmi e “prendere le misure” del nuovo campo. Ma, ripeto, questo scudetto è importante a livello sportivo ma soprattutto lo è per me, per quello che ho passato. Adesso, quando mi chiedono le condizioni del mio occhio, lo dico senza problemi che non vedo più da una parte”.
Cotto, ultimamente, sta giocando poco sia, appunto, per il problema all’occhio ma anche per i suoi tanti impegni, fra cui quello di commentatore Sky: “Ma io non mollo – sorride -. Mi piace giocare, mi piacciono i campionati a squadre, vorrei continuare ad alto livello per giocare con la nazionale veterani. Ad un certo punto, quando ero in ospedale, le speranze di tornare a giocare sembravano poche”. Invece, Cotto c’è. Con un occhio solo, ma c’è: “Spesso ci sottovalutiamo – è il suo messaggio -. Non bisogna mai arrendersi. Con la forza di volontà si possono fare cose inimmaginabili”. Come vincere uno scudetto. Anzi, due: perchè a Perugia, dove sono andate in scena le finali dei campionati a squadre, Cotto ha vinto anche il titolo italiano a coppie dalla categoria Over 40.