Si, proprio cosi. Matteo Savoldi, nella stessa giornata, ha ottenuto due promozioni. Da giocatore del Panino Giusto Get Fit Milano è salito dalla serie C alla serie B. Da maestro, con la sua squadra del Padel Albaro (Genova) ha vinto la finale playoff di serie D ottenendo cosi il salto in serie C. Il tutto a poche ora ma a centinaia di distanza di chilometri.
Perchè la squadra del Panino Giusto Get Fit Milano ha vinto lo scontro diretto con la Ternana Padel, a Terni, al Tonic Fitness Club. Savoldi ha giocato in coppia con Federico Beltrami, vincendo al terzo set. Il club milanese di Antonio Civita (CEO di Panino Giusto, ideatore e mecenate della Fondazione culturale Accademia del Panino Italiano, che include tutti gli stakeholder del settore nella diffusione del panino italiano nel mondo, sul piano culturale e di business) ha segnato gli altri due punti con le vittorie di Denny Cattaneo e della giovane promessa azzurra Noa Bonnefoy e con il doppio femminile vinto dall’ex grande tennista Roberta Vinci in coppia con Chiara Stagno D’Alcontres.
“Siamo, onestamente, partiti con una rosa di altissimo livello, costruita da Antonio Civita – ammette Savoldi -. E’ stata una bellissima promozione ma la vittoria dei miei ragazzi del Padel Albaro mi ha molto emozionato, perchè ottenuta contro un avversario fortissimo, con anche giocatori di tennis di serie A1”.
La squadra del Padel Albaro promossa in serie C
Mentre Savoldi festeggiava la promozione della sua squadra a Terni, i suoi ragazzi giocavano ad Albaro contro il Torre del Greco. Tre incontri sofferti, con successo 2-1 dei genovesi che hanno schierato l’ex calciatore di serie A, Antonio Cassano, in coppia con Federico Gaio, i due giovani promettenti Massimiliano Biggio e Martino Lightwood e la coppia femminile formata da Emanuela Veroggio e Annalisa Bona, quest’ultima ex numero 240 della classifica mondiale WTA di tennis. “Da Terni, ho seguito la finale di Genova in diretta dal telefonino grazie alla diretta di alcuni componenti della squadra – sorride Savoldi -. Da fuori, ho sofferto tantissimo, ho cercato lo stesso di dare qualche consiglio ma non è come giocare una partita e colpire personalmente la pallina, quindi è molto più dura…”