“Voglio riqualificare quell’area, che in passato è stata purtroppo usata anche come una discarica. Lo faccio con i miei soldi, senza lucrare, per la passione che ho per il padel. Non capisco cosa faccio di male”. Sono parole di Antonio Cassano, tornata alla ribalta mediatica. Non per questioni calcistiche ma di padel, la sua nuova passione. Come ormai noto, l’ex giocatore di calcio, che vive a Genova, vorrebbe costruire un centro sportivo ma gli abitanti della zona che ha scelto per il suo nuovo progetto si sono infuriati.
La notizia è balzata su tutti i siti e quotidiani. Ecco cosa riporta Il Secolo XIX, in un articolo di Mario De Fazio.
Antonio Cassano fa sul serio. E dopo aver fatto innamorare con la palla tra i piedi i tifosi doriani, ora vuole lanciarsi in un’altra impresa in città, lontano dal prato verde del Ferraris. Ad Albaro, per la precisione, nell’area all’incrocio tra via Pisa e via Livorno, con un progetto per centro sportivo ricreativo firmato dal prestigioso studio di architetti Atelier Femia, che ha già depositato un preliminare alla direzione Urbanistica del Comune di Genova. Tre campi di padel, con la previsione di una copertura degli impianti che elimini a monte il problema dell’eventuale inquinamento acustico, un’area di almeno il 30% dei terreni che sarebbe destinata a verde privato a uso pubblico, fruibile dal quartiere e da chi ha disabilità, con la previsione di panchine e di un’area gioco per bambini. Un’idea che però non piace a tutti i residenti, con una quota di abitanti pronta a una potenziale battaglia per fermare l’intervento.
«Non capisco cosa faccio di male – spiega Cassano al Secolo XIX – Parliamo di un progetto completamente a mie spese, per valorizzare un’area abbandonata che, come prima cosa, abbiamo pulito perché negli anni è stata purtroppo utilizzata anche come discarica». Fantantonio spiega di voler investire in un centro sportivo ricreativo «per la grande passione che ho per il padel, con spogliatoi sotterranei e una copertura per evitare il rumore». U intervento che secondo l’ex fantasista della Samp prevederà anche «un’area giochi per bambini che sarà aperta a tutti, e spenderò altri soldi per mettere in sicurezza una zona delle case lì vicino. In più lasceremo i parcheggi che ci sono e, alla fine dei lavori, ci saranno più alberi di adesso».
Un progetto già nero su bianco, almeno nella sua versione preliminare. Cassano si è affidato a professionisti rinomati, sia sul versante delle consulenze che su quello architettonico, scegliendo l’avvocato Luigi Cocchi, presidente dell’Ordine in provincia di Genova, per avere una consulenza sulla procedura urbanistica da seguire, e lo stduio Atelier Femia per la parte architettonica. Il progetto deve inserirsi in un ambito di rigenerazione urbana, e bisogna seguire una serie di passaggi per ottenere il via libera dal Comune. Uno dei temi da chiarire, ad esempio, è relativo alla necessità o meno di procedere a una variante del Piano urbanistico comunale per realizzare in quell’area degli impianti sportivi con copertura.
L’area in passato è stata oggetto di interesse da parte di altri imprenditori, che avrebbero voluto farne un parco o, in un caso più recente, un parcheggio. Tentativi naufragati, prima che a comprare i terreni fosse Cassano. Nel frattempo l’area – che insiste in prossimità del rio Parroco – è stata declassificata, facendo venir meno il vincolo di inedificabilità. L’ex calciatore, a sue spese, ha commissionato un intervento di pulizia dell’area, che ha portato all’eliminazione di gran parte degli arbusti che crescevano in maniera selvaggia e degli oggetti abbandonati. Una prima versione del progetto redato dall’Atelier Femia, celebre studio di architettura che ha firmato progetti in tutta Italia e di cui fa parte anche l’ex assessore all’urbanistica del comune di Genova, Simonetta Cenci, è stata già inviata a Palazzo Tursi, come conferma l’attuale assessore, Mario Mascia: «Il progetto è stato presentato nelle scorse settimane alla direzione Urbanistica del Comune, e ora è allo studio degli uffici, che sono stati incaricati da me di vagliarlo sia dal punto di vista urbanistico che di tutela del territorio».
«Per lo sviluppo del progetto riteniamo importante porre attenzione all’uso dei materiali, alle valutazioni acustiche e a quelle idrauliche, oltre che ovviamente a quelle paesaggistiche e architettoniche», conferma Alfonso Femia, titolare dell’omonimo studio di architetti genovesi. Resta da capire, però, se qualche malumore già emerso nel quartiere da parte di alcuni residenti sfocerà in un’opposizione aperta al progetto.