Da tempo assistiamo ad una contrapposizione tra chi sostiene il padel dilettantistico e chi invece parteggia per quello professionistico, chi avrà ragione? Prova a rispondere Roberto Capuani per la prima puntata della nuova rubrica “il RobyPadel”.
A mio modo di vedere le due cose sono strettamente connesse perché se è vero che nello svolgimento delle proprie attività i circoli fanno leva prevalentemente sui giocatori «amateur», è altrettanto vero che assistere, anche dal vivo, alle prodezze dei pro del World Padel Tour è un’attrazione anche per chi ancora non si è avvicinato a questa disciplina.
Se guardiamo a ciò che è accaduto nel 2020 notiamo immediatamente che il numero dei campi installati e quello dei praticanti sono aumentati in modo esponenziale, di chi è il merito? A questa domanda, bisogna dirlo chiaramente, c’è solo una risposta. Il merito è di chi fin dall’inizio ha creduto nelle potenzialità del nostro sport sostenendo enormi sforzi, sia economici sia non.
Primo tra tutti Luigi Carraro, Presidente della Federazione Internazionale, il quale lavora quotidianamente per portare il padel ad essere sport olimpico ma anche a creare forti link tra FIP, quindi anche le singole Federazioni nazionali, ed il WPT nonché a portare nel nostro Paese giocatori di livello assoluto ma meno conosciuti ai più grazie al circuito di tornei FIP.
Anche la FIT, in particolare Gianfranco Nirdaci in qualità di presidente del comitato padel FIT, ha creduto e spinto per l’inserimento dei professionisti nei nostri campionati, e poi ci sono poi personaggi come Marco Gamberale, Presidente di NSA Group, il quale ha organizzato la prima tappa del WPT in Italia, il Sardegna Open di Cagliari, ed Alessandro Di Bella, DG dell’Aniene, che sin da subito ha fortemente puntato su giocatori PRO di primissima fascia cosa che lo ha premiato con la conquista di 6 titoli consecutivi nel Campionato Italiano Assoluto a Squadre.
Tutto ciò ha fatto si che oggi il Padel sia attrattivo per sponsor e media, Supertennis TV (canale ufficiale della FIT) sempre più spesso trasmette dirette di tornei nazionale ed internazionali ma la vera piacevole novità è costituita dall’ingresso nel nostro mondo anche di Sky che con Alessandro Lupi, peraltro ottimo giocatore mancino, già da quest’anno ha trasmesso 3 tornei del WPT ma già si vocifera che la copertura per il prossimo anno sarà totale, Covid permettendo.
La conclusione è quindi che professionismo e dilettantismo sono due facce della stessa medaglia e nel prossimo futuro anche i più scettici dovranno ricredersi, nel frattempo continuano a nascere sempre più club ed aumenta il numero dei giocatori i quali con l’inizio dei Campionati Italiani a squadre potranno assistere a match di assoluto livello.
Il motore inizia a girare a pieno regime e sono certo che ne vedremo ancora delle belle…