“Nel padel ho trovato quella felicità che avevo perso nel tennis”
Simone Vaccari è uno dei volti nuovi della serie A 2023: ha debuttato con il Village Paddle, in coppia con Riccardo Sinicropi, dopo solo due mesi di attività
Ha bruciato le tappe. Eccome. “Gioco a padel dal 10 gennaio scorso”: Simone Vaccari si ricorda anche il giorno esatto. Il primo giorno della sua nuova vita sportiva. Basta tennis, solo padel. Dopo due mesi e mezzi e neppure troppe partite, si è ritrovato titolare nella prima giornata di serie A, con la maglia del Village Paddle, in coppia con uno dei migliori giocatori italiani come Riccardo Sinicropi, contro due giocatori esperti e affermati come Suescun-Nicoletti dell’Aniene Roma. E’ andata male – hanno vinto i capitolini – ma, per certi versi, poco importa.
Simone Vaccari, 21 anni, è felice come un bambino: “Difficile spiegare le emozioni che ho vissuto – dice -. E’ successo tutto in fretta. Mi sono ritrovato a condividere il campo con 3 campioni, in un palcoscenico importante come la serie A. Ho fatto fatica, nel primo set, a rendermi conto perchè, in questi 2 mesi e mezzo di padel, non è che ho poi giocato tante partite. Ma Filippo Scala, il capitano, ha deciso di puntare su di me e schierarmi titolare, sono stato felicissimo e lo sono ancora”.
Vaccari, nel tennis, aveva intrapreso la strada del professionismo anche se la sua carriera è stata condizionata dal Covid e dagli infortuni. In Italia aveva classifica fra 2.3 e 2.4, ha poi disputato tornei internazionali ITF ed è riuscito a prendere punti ATP nella classifica mondiale di doppio. “Passare dal tennis al padel non è immediato e facile – ammette Vaccari -. Il padel, sono convinto, sia uno sport che più si adatta alle mie caratteristiche: sono un giocatore che pensa molto ed è una cosa positiva ma anche un limite. Il padel è più istintivo, quindi potrebbe essere meglio per me”.
Simone, da giovanissimo, a metà delle scuole superiori, aveva passato un periodo estivo in una accademia di tennis a Barcellona. “Era il 2016, mi allenavo tutto il giorno a tennis ma – sorride – alla sera andavamo a giocare a padel anzichè riposarci perchè era troppo divertente. Ma, all’epoca, non avrei mai pensato di lasciare il tennis”. Evidentemente, è poi cambiato qualcosa. “15 anni di tennis sono tanti. Mi hanno forgiato e fatto diventare la persona che sono dentro e fuori dal campo. Il tennis mi ha fatto gioire e soffrire, emozionarmi, arrabbiarmi. Il tennis è una parte di me e sarà sempre cosi…”.
Ma ora, nel presente e futuro di Vaccari, c’è solo il padel: “Ho trovato quella felicità che non avevo più nel tennis – spiega Simone -. Il padel è palla sempre viva, sempre in gioco, è uno sport frenetico, è bello. Il tennis, spesso, è attesa. Io voglio giocare ogni palla, buttarmi in ogni spazio, lottare ogni punto. Dopo pochi mesi, sicuramente, ho capito che devo sapere gestire le emozioni. Del padel mi piace anche l’idea del compagno: a tennis sei da solo, adesso devo giocare in coppia, ci vuole strategia e anche l’aspetto umano di mettere a suo agio il compagno”.